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F.C. BOLZANO BOZEN 1996   
CAMPIONATO SERIE D 2005/06 - Girone D  
 
37
° GIORNATA
Domenica 30.04.06
BOLZANO : ROVIGO  1 - 2
 

RASSEGNA STAMPA


Sfortunata sconfitta del Bolzano (già matematicamente qualificatosi ai Play Off )
contro il Rovigo, da domenica scorsa neo promosso in C2.  Supremazia netta dei biancorossi nel computo delle occasioni da rete create ma il Rovigo alla fine è riuscito a capitalizzare al  meglio le sue. Classifica cortissima nella zona playoff:  Bolzano al quarto posto con 65 punti alle spalle di Tamai  (67) e Sambonifacese (66) . Convincente e vivace la prestazione di Matteo Ghione che oggi ha svariato moltissimo sulla fascia sinistra in cui è stato schierato. Domenica prossima contro la Sacilese andrà in scena l' ultima partita di campionato, poi, il 14 maggio, al via i Play Off.  ( M.G.O.W.


LE PAGELLE di Lunedì 01 Maggio 2006

Bolzano-Rovigo 1-2


BOLZANO ( 4- 4- 2): Psenner 6; Valenti 6 ( 35’ st Bertotto ng), Ghione 6, Sacco 6, Celia 6; Franzoso 6.5, Soldani 6 ( 9’ st Scaratti 5), Salviato 5, Beha 6; Basile 6, Olivari 5. All.: Gazzetta 6.

ROVIGO ( 4- 4- 2): Brunello 6; Bortolato 6, Cervellin 6, Paselli 6 ( 1’ st Piccoli 6.5), Liberati 6; Dal Degan 6, Sebastiani 6.5 ( 14’ st Zardetto ng), Da Riz 6, Guazzo 7; Margherita 6, Rossi 6 ( 4’ st Zanbello 6). All.: Parlato 6.

ARBITRO: Fiamingo di Pisa 5.5. RETI: pt 31’ Sebastiani ( R), 44’ Beha ( B); st 18’ Guazzo ( R).


                                                   

Lunedì 01
Maggio 2006

La prima della classe si conferma al Druso
Il Bolzano prima è fermato dalla traversa e poi nel finale si mangia un gol fatto
Con un gol per tempo il Rovigo smorza le ambizioni dei padroni di casa per il secondo posto
di Andrea Anselmi

Il Rovigo non concede sconti ad un Bolzano che strizzava l’occhio al secondo posto. In attesa di festeggiare domenica prossima coi propri tifosi la promozione in C2 già acquisita matematicamente due settimane fa (ma in trasferta) - la capolista ha fatto la “guastafeste” a Bolzano, espugnando il «Druso» per 2-1 con un gol per tempo. Decisivo quello a metà ripresa di Guazzo, che ha vanificato il momentaneo pareggio di Beha. E nel finale, prima una traversa colpita da Franzoso e poi una occasionissima sciupata da Scaratti hanno negato al Bolzano - privo di Cosa, Lucchini, Cima e Minici - un sacrosanto pareggio. Un vero peccato, specie in considerazione della sconfitta del Tamai.
Il Rovigo non si è presentato a Bolzano nella sua migliore formazione. Niente, però, a confronto delle pesantissime defezioni che lamentava il Bolzano, privo dell’infortunato Lucchini, dello squalificato Minici e degli indisponibili Ottofaro e Armah, col capocannoniere biancorosso Cosa e col portierone Cima in panchina solo per onor di firma.
Rovigo in campo con il «4-4-2» e con la coppia Guazzo-Sebastiani in attacco. Bolzano, invece, schierato secondo il consueto «4-3-1-2», con Beha ed Olivari - supportati da Basile - a formare il tandem offensivo di scorta in assenza della coppia d’oro Cosa-Lucchini (32 gol in due).
Sin dai primi minuti il Rovigo chiarisce subito di non avere la testa già in vacanza e di voler onorare la promozione in C2 conquistata con due giornate d’anticipo sulla naturale conclusione del torneo. Gli ospiti prendono in mano il pallino del gioco ed esercitano un certo predominio territoraliale, pur non creando inzialmente grattacapi al giovane portiere biancorosso Psenner. Il Bolzano, invece, gioca come sue consuetudine sulle ripartenze, ma l’assenza di Lucchini toglie profondità ai contropiede biancorossi che si arenano sulla trequarti.
Così, la prima azione degna di nota è una punizione di Olivari che Brunello blocca in bello stile, distendosi verso il palo alla sua sinistra. La risposta del Rovigo è una improbabile conclusione da distanza siderale di Guazzo, che cerca di sorprendere Psenner fuori dai pali dopo errato disimpegno di Salviato. Ma il tiro del pur talentuoso numero 9 ospite finisce abbondantemente a lato.
La gara si accende al 31’, alloquando il Rovigo passa in vantaggio, con Sebastiani abile ad arpionare una palla vagante al limite dell’area per poi saltare Salviato in bello stile e trafiggere Psenner in uscita.
La reazione del Bolzano si fa attendere, ma quando arriva genera il gol del pari, firmato da un tap-in di Beha su assist di Basile, a suo volta innescato da un gioco di prestigio col tacco di Olivari.
Nella ripresa il Bolzano (ri)parte forte e dopo appena 30 secondi dal rientro in campo i biancorossi sfiorano il raddoppio, con Basile che - su sponda di Beha - mira l’angolino più lontano, trovando però il bell’intervento in tuffo di Brunello a negargli la soddisfazione del gol.
Il Bolzano vuole la vittoria ed inserisce anche la terza punta, ovvero Scaratti, ma il Rovigo fa muro e al 18’ si riporta in vantaggio con una prodezza di quel fuoriclasse che risponde al nome di Guazzo, il quale con una splendida volée ad incrociare sul palo più lontano scaraventa in rete il traversone a tagliare l’area di rigore del neoentrato Piccoli.
I padroni di casa ripartono a testa bassa e al 26’ maledicono jella per la traversa colpita di testa da Franzoso, imbeccato da una sponda aerea di Ghione. Poi è Scaratti a sciupare un’occasionissima sotto porta, calciando altissimo di sinistro dopo aver rubato palla a Zambello.
Ma al 40’ è Psenner a superarsi su conclusione a “giro” di Guazzo, con quest’ultimo comunque match-winner al «Druso» per l’1-2 definitivo.


Le Interviste / Tensione per le “voci” di alcune partenze
Scoppia la «grana» degli ingaggi  Murano duro: «Non mi faccio prendere per la gola da nessuno»

Chi gli rimprovera a volte scarsa diplomazia dovrà a maggior ragione riconoscere che fra le principali virtù di Franco Murano c’è la chiarezza nel dire le cose come stanno - e come lui le pensa - senza stucchevoli giri di parole. In merito alla ridda di voci che vorrebbero alcuni giocatori del Bolzano (e mister Gazzetta) tentati da alcune proposte provenienti da altre squadre, il presidente del Bolzano non si scompone, ma fa estrema chiarezza sulla posizione della società: «È da quando faccio il dirigente di calcio che mi sono imposto una regola, ovvero quella di non trattenere mai nessuno controvoglia - spiega Murano -. Vedere che i tesserati del Bolzano sono corteggiati può far piacere anche al presidente, che trova così conferme nelle scelte operate in estate. Ma se le proposte, concrete o presunte, diventano un mezzo per strappare rinnovi di contratto più vantaggiosi con relativi incrementi di stipendio, allora il discorso cambia. Perché il sottoscritto non si fa prendere per la gola da nessuno. E chi non ha senso di gratitudine verso questa società, che in questi due ultimi anni ha valorizzato tante persone, è liberissimo di scegliersi un’altra destinazione».
Sereno, ma altrettanto deciso, il presidente Murano. Gazzetta ha invece un diavolo per capello e a fine gara lamenta lo scarso impegno da parte di qualche giocatore, cui il mister aveva dato l’occasione di giocare dopo tanta panchina.
In casa Rovigo, invece, non si vuole passare per i “guastafeste”. «A me non ha mai regalato niente nessuno - spiega mister Parlato -. Questa squadra ha dimostrato grande professionalità nel giocare anche a promozione acquisita con impegno e dedizione. Il mio futuro? Se la società mi farà una proposta, io rimarrò molto volentieri a Rovigo».
Il presidente Franco Scena non concede invece anticipazioni. «Patrizio Salviato (fratello del biancorosso Giampaolo, ndr) nuove diesse? Non so, vedremo. Il mister? Se Parlato vuole rimanere... Nuovi acquisti? A tempo debito». (ans)


Le Pagelle

Psenner 6 - Per il giovane “vice” Cima, debutto in serie D. Qualche imbarazzo in uscita, sostanzialmente incolpevole sui due gol e meritevole di citazione per la grande parata su Guazzo nel finale.
Valenti 5,5 - Non chiude la diagonale sul secondo gol, quello decisivo, del Rovigo, dando via libera a Guazzo.
Franzoso 6,5 - Preciso, puntuale, solo qualche piccola sbavatura, ma per il resto ostenta sicurezza. Ed eleganza nelle uscite palla al piede.
Salviato 5,5 - Primo tempo lacunoso, con qualche svarione più la mancata chiusura sul gol di Sebastiani. Un po’ meglio nella ripresa, ma senza la consueta sicurezza.
Ghione 6 - Inizio tremebondo, poi cresce gradualmente, ma lascia troppa libertà a Piccolo nel calibrare il cross dal quale nasce il gol-partita ospite.
Sacco 6,5 - Il “Ringhio” del Bolzano non avrà piedi fatati, ma in quanto a corsa e grinta sa rendersi utile, e risulta prezioso.
Celia 6 - Sufficienza stiracchiata. Ma ha l’attenuante di una condizione fisica imperfetta. Se Gazzetta non fosse come Capello, ovvero allergico al turn-over, sarebbe rimasto a riposo.
Soldani 5,5 - Ha piedi buoni e discreta visione di gioco. Ma il fisico leggerino lo penalizza.
Dal 10’st Scaratti 5,5, che si divora un gol fatto.
Basile 7 - Gira e rigira, alla fine è sempre lui il faro della squadra. Dai suoi piedi partono le azioni più significative del Bolzano, compreso l’assist per il gol di Beha. E ad inizio ripresa sfiora la rete.
Olivari 5,5 - Ha il merito di avviare l’azione del gol biancorosso, ma per il resto le sue giocate sono fumose.
Beha 6 - Segna un gol facile e per poco non manda in gol Basile. Non è.. Cosa, ma non è da buttar via. (ans)


                                       
Lunedì
01 Maggio 2006   

Il Bolzano perde match e terzo posto
Un Rovigo troppo forte per i biancorossi Hanno pesato molto le numerose assenze
di Sergio Trabalza

Non ce l'ha fatta, ieri, il Bolzano, allo stadio Druso, senza il portiere Cima (acciaccato ad un dito), il centrocampista Minici (squalificato) e le punte Lucchini e Cosa (infortunate), a battere la capolista Rovigo e a conquistare il secondo posto in classifica. Anzi, i bolzanini, perdendo per 2 a 1 non solo non hanno potuto guadagnare nessuna posizione ma, dato che la Sambonifacese è andata a vincere per 3 a 2 a Cassola, sono scivolati dal terzo al quarto posto. Così, ad una gara dal termine, primo troviamo il Rovigo con 80 punti, poi secondo a tredici lunghezze di distacco il Tamai (ieri ha perso 4 a 2 con la Sacilese) a 67, mentre terzo e un gradino più in basso la Sambonifacese a 66. Dopo di che, quarto, un punto sotto ai veneti, il deluso Bolzano a 65. Che precede la quinta promossa ai play off, cioè la Sanvitese, a 63. A questo punto, se il torneo fosse finito ieri, per i playoff si giocherebbero Tamai-Sanvitese e Sambonifacese - Bolzano. Ma come detto, manca ancora un turno alla fine, quindi i tifosi bolzanini incrociano le dita. Se per esempio domenica prossima il Bolzano vincesse a Sacile (quasi fuori dai play out a 45 punti), e il Tamai e la Sambonifacese perdessero rispettivamente con Cordignano (28, già retrocesso) e Manzanese (34 deve guardarsi dal Montebelluna 32 e vincere per rimanere nei playout ), potrebbe arrivare ancora secondo. Detto questo, si deve riconoscere che il presidente Franco Murano, che in estate aveva coraggiosamente dichiarato aver varato una corazzata per puntare ai play off, ha centrato in pieno il bersaglio. Ma andiamo alla gara. Con l'allenatore Ennio Gazzetta, che pur riuscendo a recuperare l'acciaccato Celia, perde invece quattro pedine fondamentali, ovvero il talentuoso portiere Cima, il giovane mediano Minici, ed i "gemelli del gol " Lucchini e Cosa, 32 reti in due. Assenze molto importanti, che non si possono concedere ad un euforico e più tecnico Rovigo, che, pur se imbottito di giovani, ha giocato concentrato e senza nulla concedere. Proprio i rodigini, hanno trovato poi un grande playmaker in Margherita, padrone del proprio centro campo, lasciando in avanti il solo Guazzo. Per quasi una mezzora le due formazioni si studiano a vicenda. Così, solo al 15' Olivari impegna Brunello su punizione. La svolta al 31', la difesa locale cincischia, e Sebastiani, imbeccato bene da Da Riz, insacca alle spalle del giovane Psenner l'1 a 0. Dai e dai, i biancorossi trovano la giocata giusta con Olivari al 44', che sulla sinistra manda al tiro Basile, sul quale diagonale si avventa Beha, mettendo in rete l' 1 a 1. Nella ripresa è ancora Basile all'1', che impegna Brunello sulla destra. Poi quasi niente fino al 18', quando Bertonato porge a Guazzo la palla del 2 a 1. I bolzanini provano a recuperare lo svantaggio con una traversa di Franzoso al 27' e con un tiro alle stelle di Scaratti al 31'. Poi nulla, fino al 40', quando Guazzo impegna Psenner in volo. Ma è tutto, così mentre il Rovigo festeggia, il Bolzano invece recrimina.


Le Interviste 
L'allenatore Ennio Gazzetta, rosso in volto e molto contrariato, parla a fatica a fine gara. Dice: «Il Rovigo, pur mancandoci Cima, Cosa, Lucchini e Minici, è di un'altra categoria. Pur con molti giovani i veneti hanno dimostrato di meritare vittoria e la promozione in C2. Noi avevamo a portata di mano il secondo posto, ma, con due colossali dormite della nostra difesa, ce lo siamo lasciati portare via». Più in la, il presidente Franco Murano. Più calmo e ragionevole, che conviene: «Mancandoci Cima, Lucchini e Cosa credo che la squadra abbia fatto il possibile. Certamente se la traversa di Franzoso e il tiro alle stelle da posizione favorevole di Scaratti (a due metri dalla porta avversaria ) fossero andati dentro il risultato sarebbe stato diverso. Invece abbiamo sbagliato, regalando i due gol al Rovigo. Che a noi, non ha regalato nulla. Anche se qualcuno alla vigilia ha detto che i rodigini fossero già in vacanza e che avrebbero giocato al risparmio. Ovviamente, spiace anche a me la perdita del terzo posto. Vedremo comunque di riconquistarlo andando a vincere a Sacile».
 



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